Stall Catchers, il videogioco per vincere l’Alzheimer
Un videogioco dedicato al morbo di Alzheimer? La novità sembrerebbe essere di quelle che fanno alzare il sopracciglio, eppure la notizia è vera e confermata: da poco più di un mese è stato lanciato sul web un titolo, Stall Catchers, il cui obiettivo è quello di aiutare gli scienziati a trovare soluzioni e possibili rimedi per sconfiggere la malattia. Non è un’utopia ma realtà, al punto che nel giro di trenta giorni grazie a questo gioco sono stati compiuti passi in avanti per i quali sarebbe servito un lavoro di laboratorio di più di un anno. L’idea, in sostanza, è quella di prendere in esame e di analizzate i dati provenienti da ricerche scientifiche vere e proprie, con il fine di accelerare gli studi e renderli più efficaci.
Forse non si tratta dell’idea più nuova del mondo, ma quel che è certo è che i primi risultati si stanno già vedendo: e anche se il morbo di Alzheimer e la demenza senile non potranno essere contrastati unicamente grazie all’azione di qualche nerd seduto davanti a una console di gioco, non si può che essere entusiasti per le conseguenze di questo titolo. Il segreto di Stall Catchers è quello di sfruttare le capacità umane e, in particolare, le abilità percettive delle persone, in modo tale che possano essere analizzate e studiate le immagini dei cervelli. A metà novembre, il videogame aveva coinvolto poco meno di un migliaio di giocatori, e tutto lascia presupporre che nelle prossime settimane il numero di partecipanti sia destinato ad aumentare.
Si può sconfiggere l’Alzheimer con Stall Catchers?
Forse un videogioco on line non sarà sufficiente per sconfiggere in modo definitivo il morbo di Alzheimer, ma – devono aver pensato gli sviluppatori – perché si dovrebbero chiudere le porte a questa opportunità? Il coinvolgimento dei giocatori con l’intrattenimento è un’idea vincente di quella che è nota come citizen science, i cui progetti negli ultimi tempi sono andati via via moltiplicandosi.
Ma in cosa consiste, di preciso, Stall Catchers? Il compito di chi gioca è quello di individuare i capillari nel cervello che sono ostruiti e che, di conseguenza, non permettono al sangue di scorrere: si fa riferimento alle immagini di cervelli di topi malati ottenuti al microscopio per navigare. Per la salute del cervello, il problema delle occlusioni vascolari è molto importante, proprio perché da esse può derivare lo sviluppo di demenze, tra le quali il morbo in questione. Alcuni algoritmi provvedono, poi, a verificare i dati.