Come si sta evolvendo il fenomeno dei videogiochi italiani?
In misura sempre crescente, il mondo dei videogiochi si sta imponendo in Italia, come all’estero, come fenomeno culturale di massa. Tanto per capirci, sono più di 25 milioni gli italiani che ogni anno acquistano videogiochi e rimangono incollati davanti ad uno schermo per giocare. Il risultato è di 1 miliardo di euro di fatturato annuale per il settore, con un trend di crescita continuamente in aumento. Si tratta di un fenomeno che non si può più ignorare insomma, né a livello economico né sociale.
Solo di recente, tuttavia, si sta riscoprendo il valore del videogioco come strumento di comunicazione che va sfruttato maggiormente per scopi più edificanti. Pensa che l’interesse che gli italiani destinano a questa forma di intrattenimento è di gran lunga superiore a quello manifestato per le altre forme più “tradizionali” come il cinema e la musica che, pur vantando secoli di storia, sono destinati ad essere relegati in una posizione di secondo piano.
Come si legge nel comunicato stampa dell’AESVI, associazione editori sviluppatori videogiochi italiani, le cifre dell’industria italiana di videogiochi sono in continua crescita; questo anche grazie al processo di internazionalizzazione della loro distribuzione. Ad oggi, l’Italia è il quarto Paese europeo per volume di vendite.
I videogiochi italiani e quelli americani
L’interesse manifestato per il mondo dei videogiochi a livello globale è alquanto omogeneo. In tutto il mondo i dati parlano chiaro. Pensa solo che di fronte ai 64,3 miliardi di dollari del cinema americano e agli appena 17 miliardi della musica, i videogiochi presentano un fatturato di 99 miliardi negli Usa. Ma anche in Italia le cose non vanno diversamente. I videogiochi italiani sono considerati preferibili a qualunque altra forma di intrattenimento. E il trend di crescita dei fatturati continua ad aumentare di anno in anno. Siamo arrivati al +6,9% rispetto agli anni precedenti con ben 15.000 addetti al settore. E se c’è qualcuno che raccoglie e studia questi dati, il motivo è semplice. Il settore dei videogiochi è una forza e come tale va sfruttata al meglio in tutti i settori in cui ciò può accadere.
Let’s Play e il Drago d’Oro
A tale scopo è nato Let’s Play, un festival che ha come tema i videogiochi e le forme moderne di comunicazione. Si svolgerà a Roma dal 15 al 19 marzo e vedrà la partecipazione delle istituzioni e dei colossi del settore. Ma anche i fan e i commercianti saranno presenti all’evento e non solo per giocare, ma per discutere e conoscere il ruolo che i videogiochi italiani occupano per il nostro sviluppo economico, per la nostra arte, la nostra cultura e per l’istruzione. Insomma, Let’splay sarà il più importante electronic consumer show italiano ed avrà un ruolo importantissimo nella sensibilizzazione dell’opinione pubblica nei confronti di questo fenomeno.
Durante le 5 giornate si avrà modo di provare, su 200 macchine messe a disposizione degli utenti, giochi in anteprima come Tekken 7 e Little Nightmares di Bandai Namco Entertainment o Horizon Zero Dawn e Gran Turismo Sport di Sony Interactive Entertainment. Si potrà provare anche la nuova console Nintendo Switch, con giochi quali Legend of Zelda: Breath of the Wild e Mario Kart 8 Deluxe.
Sarà questa anche la migliore occasione per celebrare il prestigioso premio Drago D’Oro, l’oscar italiano dei videogiochi, giunto ormai alla sua quinta edizione. Promosso da AESVI, ed influenzato dai più rilevanti awards internazionali, è nato per premiare quanto di meglio ci sia nel mondo dei videogiochi italiani.
È Giovanna Marinelli, artefice di Let’s Play e Presidente della Q-Academy, che spiega l’importanza di affrontare un tema come quello di migliorare le potenzialità dei videogiochi. Degni di massima attenzione da parte di adolescenti e anche di una buona parte degli adulti, i videogiochi contengono in se stessi innumerevoli applicazioni pratiche da non sottovalutare nel quotidiano. Si tratta a tutti gli effetti di mass media culturali che possono essere impiegati per svariati usi didattici e terapeutici. Insomma, l’obiettivo degli ideatori dell’evento è uno solo: stabilire in che modo un videogioco possa migliorare la vita di tutti.