La recensione di Dragon Quest VIII L’odissea del re maledetto
Dragon Quest VIII L’odissea del re maledetto è uno dei giochi di ruolo più apprezzati, se non addirittura amati, della storia recente. Derivando dal matrimonio tra Level 5 e Square Enix, due colossi veri e propri, per la maggior parte dei giocatori questo titolo può essere considerato come la vetta massima della serie, oltre la quale è impossibile andare: e forse non è un caso che le vendite siano state così soddisfacenti anche al di là del Giappone, tenendo conto anche dei numeri fatti registrare nel nostro Paese e negli Stati Uniti.
Dragon Quest è un JRPG eccezionale, arrivato in Europa nei primi mesi del 2006, in un momento in cui la Playstation 2 stava conoscendo un periodo di appannaggio e di declino: uno dei suoi meriti principali è stato proprio quello di far sì che un gran numero di giocatori continuassero a usare quella generazione di console, resistendo alle sirene invitanti della Xbox 360, almeno per qualche tempo. Dragon Quest VIII L’odissea del re maledetto si presenta come un videogioco di ruolo di stampo tradizionale: c’è un giocatore che veste i panni di un Eroe, mentre altri compagni lo assistono in un’avventura in cui battaglie e colpi di scena si alternano senza soluzione di continuità. Uno dei punti di forza del titolo è rappresentato dalla quantità di missioni secondarie e di segreti che lo caratterizzano: una peculiarità che fa sì che la sua durata si allunghi ancora di più, per un totale di oltre cento ore per arrivare al 100%.
Il mondo di Dragon Quest VIII L’odissea del re maledetto
Quel che colpisce, in Dragon Quest VIII L’odissea del re maledetto, è la varietà del mondo che i Level 5 hanno creato: un universo che, oltre a essere incredibilmente vasto, è anche totalmente esplorabile, dalle città agli altri ambienti esterni. Che ci si trovi nel castello di Argonia, in una casetta di paglia e legno o in un edificio neoclassico di Baccarat, la sensazione è sempre quella di avere a che fare con location piene di dettagli e caratterizzate alla perfezione.
Anche per questa ragione nel corso delle esplorazioni non si corre mai il rischio di distrarsi o di annoiarsi. Tra i luoghi su cui vale la pena di concentrarsi, si segnalano la Grotta delle Cascate, il Villaggio di Farebury, il Villaggio di Alexandria e la Torre di Alexandra. Insomma, l’ottavo capitolo della saga passa senza problemi il test a pieni voti: buon divertimento a tutti!