Fallout 4
A dispetto dei consueti bug che sembrano essere, purtroppo, una costante dei giochi Bethesda, Fallout 4 è una bomba vera e propria, non solo perché garantisce ore e ore di gioco, ma soprattutto perché nel suo mondo così appassionante e ricco – per una volta valorizzato da un doppiaggio in italiano all’altezza – ogni aspetto è curato, inclusa una colonna sonora che sa coinvolgere, emozionare ed appassionare. Le dicotomie create dal gioco si aggiungono, poi, ad una ambientazione che ha dell’incredibile, e che proprio per questo è credibilissima.
La storia è quella di un uomo che, come nell’episodio precedente della saga, è scappato da un Vault ed è riuscito, quindi, a sottrarsi agli esperimenti della Vault-Tec. Il giocatore subito dopo essere venuto a conoscenza dell’antefatto può rivivere alcune fasi precedenti alla guerra che devasterà e distruggerà tutto il mondo – si tratta di una guerra atomica -: quindi, viene proiettato a due secoli di distanza, nella città di Sanctuary Hills. O, meglio, in quel che rimane di Sanctuary Hills. Il giocatore, in sostanza, è il solo sopravvissuto di uno scenario post-apocalittico, che non può contare nemmeno sui propri cari e che, anzi, va proprio alla ricerca delle persone che ama.
La vicenda si sviluppa, poi, con fasi alterne, ma i colpi di scena sono tanti, paragonabili a quelli di un film thriller: basti pensare al dilemma con cui ci si trova ad avere a che fare quando ormai ci si avvia alla conclusione e si pensa che tutto sia già stato deciso. Le scelte importanti che si è chiamati a prendere sono tante, tra bivi e soluzioni che sono incompatibili tra loro, e il risultato è che qualsiasi cosa si faccia è impossibile individuare un rimedio in grado di accontentare tutti. Tra sacrifici e rinunce, la sceneggiatura di Fallout 4 è ben congegnata addirittura per suscitare, in chi gioca, del senso di colpa.
Se è vero che un videogioco di questo tipo non è certo concepito per far riflettere, è altrettanto vero che Fallout 4 riesce comunque a farlo, e questo è un aspetto più che positivo. Il merito è anche delle miniquest, delle missioni secondarie e delle sottotrame che arricchiscono e valorizzano il tutto, così che le ore di gioco diventino molte di più. L’originalità dei personaggi e i tanti imprevisti fanno sì che, conclusa una sessione di gioco, si abbia subito voglia di cominciarne un’altra. La quantità di cose da fare, da conoscere e da vedere è tale da lasciare a bocca aperta.