Darkest Dungeon: un titolo da non perdere

darkest dungeon

Uscito alla fine di settembre, Darkest Dungeon è stato in grado di convincere ed appassionare i giocatori nel giro di poche settimane: il gdr, disponibile sia per PS Vita che per pc, si basa su un mondo di creature mistiche, mostri ed eroi che interagiscono in modo spettacolare, tra lotte per la sopravvivenza e combattimenti che lasciano senza fiato.

La struttura narrativa di Darkest Dungeon si basa unicamente su delle quest specifiche, in cui il giocatore è protagonista e ha l’opportunità di scegliere quando affrontare questa o quella missione e secondo quali modalità. In questo gioco di ruolo, insomma, non è previsto un vero e proprio ordine, il che si traduce in una notevole autonomia per l’utente, che è artefice del proprio destino, essendo anche nelle condizioni di stabilire quale strategia sfruttare. Non ci sono, nel gioco, dei meccanismi che possano in qualche modo bloccare l’utente, il quale è chiamato a costruire delle particolari strutture e a realizzare una città per ottenere l’accesso all’Oscuro Dungeon. Tutte le strutture consentono, infatti, di reclutare delle creature nuove che, a loro volta, mettono a disposizione doti e abilità necessarie per portare a termine le diverse missioni.

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Perché Darkest Dungeon è un titolo da non perdere

Che lo si usi con il pc o con PS Vita, Darkest Dungeon è un titolo che, a fronte di alcune pecche (la mancanza di contenuti aggiuntivi), si fa apprezzare per una lunga serie di qualità: al di là del fatto che l’omaggio a Lovecraft è più che evidente, ha il pregio di coniugare novità accattivanti ed elementi già noti in modo più che piacevole.

Il fatto che si peschi a piene mani nell’oscuro e negli abissi, poi, rende il tutto ancora più intrigante: la creatività dell’osceno – se così si può definire – si ravvisa in ogni incrocio di spade. I menù sono fin troppo macchinosi e, oltre a sovrapporsi, presuppongono il frequente ricorso a grilletti e dorsali per sperimentare una navigazione ottimale; ma, oltre a questo dettaglio, che passa presto in secondo piano, è difficile trovare motivi per lamentarsi dell’interfaccia. Ovviamente, l’assenza dei due grilletti su Vita è una piccola complicazione, che comunque non compromette in alcun modo la fruizione. Il character design e lo stile sono attraenti e inconfondibili, così come unica è la resa dinamica dei vari scontri: si può parlare bene tanto delle animazioni disegnate quanto della scelta delle voci, per un gioco che lascia soddisfatti. Darkest Dungeon è promosso a pieni voti.